photo Natha Nojse
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[…]I primi a scuotere i muri di Filosofia sono i Gronge, storico gruppo di Roma che dal 1985 fracassa palchi con il loro techno/punk/cabaret: così amano presentarsi. Tra i primi, assieme ai torinesi Franti, a mettersi in gioco autoproducendosi, sono dei rumoristi nati, tra esibizioni teatrali e dissacrazione dall’accento romanaccio. L’elettronica martellante e ipnotica spinge sulla ritmica di un basso instancabile: voce, batteria, chitarra e l’armamentario per campionamento. La gente è timida e rigida solo per poco, poi il palco è accerchiato da gente che cerca di capire la loro ironia vomitata a slogan e, allo stesso tempo, continua a ballare. Una danza a singhiozzi quella dei Gronge, una poesia urlata e raccattata dalle strade, dagli allucinati dei tempi che corrono, o che non scorrono più. E’ un nichilismo interpretato e diretto, che passa attraverso le pieghe infette della realtà, il tutto accompagnato da un grottesca visione dell’inevitabile, come La morte va di moda. “Che strani che sono” ripete qualcuno e strano sia, come voce fuori dal coro, come sguardo gettato agli angoli bui di quello che è dato per scontato. Del resto, da una band che ha intitolato un suo album Senile Agitation con gentile e non troppo nascosta dedica a Giovanni Lindo Ferretti, non potete mica aspettarvi i ritornelli che vi propinano a Sanremo.[…]
di Elisa des Dorides
http://adamomagazine.wordpress.com/2013/06/08/detonazioni-musicali-alluniversita-di-filosofia-con-fuzz-orchestra-e-gronge/