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SENTIREASCOLTARE
aprile 2015
di Stefano Pifferi

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aprile 2015
di Tonino Merolli

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aprile 2015
di Stefano Bianchi

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SHIVER WEBZINE
aprile 2015
di Salvatore Piccione

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FAMO web

dicembre 2013
di Carlo Taccari
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I Gronge X sono un gruppo musicale romano nato nel 1985 composto da Marco Bedini (voce, percussioni e batteria), Maurizio ‘SUONOMONO’ Bozzao (elettronica e loop), Federico Leo (batteria) e Giacomo Ancillotto (chitarra). Capostipiti sul territorio nazionale sia nell’utilizzo del campionamento sia, insieme ai Franti, dell’autoproduzione. Hanno collezionato centinaia di esibizioni live ed il loro genere può essere definito come tecnopunkabaret (come l’omonimo album del 1993). Le loro esibizioni live fondono la musica con il teatro generando delle performance che un testo scritto non può spiegare fino in fondo.
Decido di andarli a vedere mentre stanno lavorando al loro più recente progetto live M.I.G.S. al locale, zona Pigneto, Dal Verme.
Un concerto imprevedibile, divertentissimo.
Parlo un po’ con i ragazzi e mi organizzo per incontrarmi con Marco, componente storico del gruppo, il giorno dopo, durante la sua pausa pranzo. In pratica lo molesto anche se lui cortesemente nega.
È un vulcano. Esce da lavoro, mi saluta. Gli racconto che seguendo il suo esempio improvviserò e che per questo potrei fare domande fastidiose e mi scuso in anticipo. Lui mi rimprovera perché non sto già registrando e parte a cannone.
Scherzando Federico (batterista dei Gronge X N.d.C.) mi racconta che tu fai tantissime cose anche quelle di cui non ne sai nulla.
No no. È verissimo. La didattica, lo studio, ti permettono di sapere che, tecnicamente, per fare un dettaglio hai bisogno del pennello numero 1. Poi però in realtà scopri che il grande pittore riempie uno spazio piccolo con un grande pennello e uno spazio grande con un piccolo pennello perché in quel momento riconosce e mette in pratica l’entità zen della pittura. La pittura non ha senso tanto per la resa, per dare dimostrazione agli altri di ciò che tu sai fare. Il concetto reale è che tu attraverso la pittura scopri te e il mondo e per scoprirlo, devi imparare a fare grandi spazi con piccoli pennelli e viceversa.
Capisci perché questo è l’istinto per il quale non c’è bisogno di didattica per quelli come me?

continua su FAMO…

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